Riportiamo le riflessioni di un noto sociologo, Antonio Franceschi,
il quale sottolinea l'importanza e l'utilità di uno sport capace di
trasmettere ai giovani valori sani e altamente formativi.
Lo sport è quell’insieme di attività fisiche e mentali che
mirano al raggiungimento e al mantenimento, per l’essere umano, di una
buona condizione fisica e mentale. Per i ragazzi lo sport assume un
valore fondamentale, perché aiuta a crescere sani e può garantire un
contesto sociale e relazionale privilegiato.
Il rugby è uno
sport di squadra che privilegia la socialità e il valore del gruppo. Chi
già conosce questo sport sa che non si vincono le partite se non si
gioca tutti insieme, se non si raggiunge un’armonia che coinvolge tutti i
membri della squadra.
Le regole che lo contraddistinguono sono
indiscutibili come è indiscutibile il valore delle squadre avversarie.
Non esistono mezzi termini per giustificare le sconfitte subite. Esse
vanno accettate e servono da stimolo per migliorare il gioco di gruppo.
I ragazzi imparano presto a capire che per quanto siano forti e veloci
non possono battersi da soli contro la squadra avversaria. Hanno bisogno
del sostegno dei propri compagni e ognuno può concorrere per la
vittoria in base alle proprie qualità e capacità.
Il rugby è uno
sport in cui forza, agilità e velocità sono fondamentali e molto
difficilmente queste qualità si trovano racchiuse in una sola persona.
Nel rugby c’è bisogno del giocatore forte e di quello veloce, ma anche
della persona astuta che riesce a capire il gioco della squadra
avversaria a sostegno dei propri compagni.
In altri termini c’è
spazio per tutti, a patto che vi sia l’impegno e la voglia di essere in
sintonia con i proprio compagni. Il rugby assume un valore
importantissimo per quei ragazzi che non riescono a canalizzare tutta la
loro energia e che, per questo motivo, incontrano problemi sociali di
varia natura.
Molti ragazzi troppo esuberanti sono riusciti ad
investire nel rugby la loro energia in eccesso e sono diventati dei
punti di riferimento per i propri compagni di squadra. Viceversa molti
ragazzi con poca fiducia nelle proprie capacità, hanno trovato nei
propri compagni la sicurezza necessaria per superare i propri complessi e
le proprie paure.
"Nel Rugby cede l'agonismo individuale, il
virtuosismo del singolo, per lasciare il posto all'ascesa del "gruppo"
nel quale le competitività individuali, prima si compongono, poi si
fondono, risolutive, secondo schemi prestabiliti, traducendo i
contributi e le capacità di tutti nella storia dell'evento. E' questa
vita di "gruppo" una caratteristica specifica del rugby. Viverla
significa tendere verso quella finalità formativa che sta tanto a cuore
alle comunità sane, perché essa finalità ha come supporto una genuina
educazione alla socialità" ( Da " SPORT E PERSONALITA' VALORE EDUCATIVO DELLO SPORT - IL GIOCO DEL RUGBY " di Giannino Scuderi e Aldo Invernici - 1982)
Per
questo motivo il rugby ha le carte in regola per svolgere per i giovani
un ruolo sociale ed educativo importantissimo, soprattutto nei contesti
urbani e sub-urbani degradati dove i ragazzi faticano a trovare punti
di riferimento e modelli adeguati.
In questo senso il rugby con
la sua etica, le sue regole e la valorizzazione del gruppo, può
costituire un riferimento sicuro che può guidare i ragazzi ad eccellere
se opportunamente supportati.
Lo sport deve tornare ad essere un
modello positivo per i giovani. Deve recuperare la dimensione etica e
morale che in molti casi ha perduto a causa dei forti interessi
economici.
Deve soprattutto tornare pulito, perché solo così può
riacquistare l’autorevolezza necessaria per proporre ai giovani dei
percorsi di crescita, per costruire una società migliore.
Per
concludere ritengo che investire nel rugby oggi, vuol dire soprattutto
investire nei giovani e quelli che frequenteranno gli ambienti del
rugby, il campo, le attrezzature, la club house (dove si svolge il
famoso terzo tempo,in cui la squadra vincente e quella perdente
condividono un pasto in amicizia ed allegria) molto probabilmente
eviteranno, o frequenteranno meno, i posti dove l’alcool, le droghe e la
trasgressione sociale la fanno da padrone, come spesso e tristemente
leggiamo nelle pagine di cronaca.
ilquotidiano.it
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